BREVETTI
Nel 2013 è nato un proficuo lavoro di collaborazione con il professor Gianni Pedrizzetti e il cardiologo Giovanni Tonti che attraverso l’uso di particolari tecniche di analisi delle immagini sono riusciti a ricavare, da un filmato ecografico, assolutamente non invasivo, informazioni molto dettagliate sulla funzione cardiaca nella sua complessità che, in alcuni casi, possono sostituire esami delicati e complessi come la coronarografia.
Questo lavoro prestigioso ha già ricevuto importantissimi riconoscimenti internazionali, tra cui dodici copertine di “Nature Reviews Cardiology”, una delle riviste di cardiologia più prestigiose del mondo.
I software da loro creati e contenenti metodologie brevettate rendono visibili con grande chiarezza i vortici che si creano all’interno del cuore e che facilitano il flusso del sangue in direzione dell’aorta. Per approfondimenti scientifici si rimanda al volume di Arask Kheradvar e Gianni Pedrizzetti, Vortex Formation in the Cardiovascular System, Springer Verlag, London 2012.
Gli straordinari risultati ottenuti analizzando il muscolo cardiaco hanno portato a studiare la possibilità di creare software simili per i muscoli scheletrici.
È stato depositato nel 2013 il PRIMO BREVETTO che consente di avere, attraverso l’elaborazione di filmati ecografici in funzione del tempo, nove diverse curve parametriche relative a nove tipi di deformazioni muscolari. Il primo utilizzo di questo brevetto è nato attraverso la collaborazione con l’odontoiatra Antonio Busato, che ha ottenuto risultati eccezionali visibili in DINAMICA7.
Successivamente è stato depositato un SECONDO BREVETTO nel 2016 riguardante l’utilizzo di un caschetto con applicate contemporaneamente due sonde ecografiche.
L’utilizzo del primo brevetto per i calcoli delle deformazioni muscolari ha evidenziato da subito un problema rilevante: l’atto di acquisizione dei filmati dimostrava come la naturale pressione effettuata sulla sonda ecografica poteva causare lei stessa deformazioni muscolari anche rilevanti, falsificando i risultati, quando veniva superata la semplice pressione di appoggio.
Nel 2017 è stato depositato un TERZO BREVETTO che permette di monitorare nel tempo la pressione effettuata sulla sonda con un sensore di notevolissima precisione.
Sonda ecografica completa di apparecchiatura per rilevare il diagramma, in funzione del tempo, della pressione esercitata manualmente dall’operatore.
Questo brevetto, oltre a consentire la registrazione dei diagrammi della pressione esercitata, segnala, con immagini visive tipo termometro e segnalazioni acustiche in tempo reale, il superamento della soglia massima consentita ed è stato di importanza fondamentale per il QUINTO BREVETTO, il più recente, depositato il 03/04/2019 riguardante l’APPARATO MIOMETRICO
Nei grafici si evidenzia le sincronicità delle contrazioni dei muscoli temporali e degli estensori delle dita del piede destro.
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In blu la deformazione dei muscoli estensori delle dita e dell’alluce
- In giallo la deformazione dell’intera loggia laterale
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In rosso la deformazione del temporale
Lo scopo iniziale della nostra ricerca era quello di testimoniare e supportare con strumenti scientifici il valore delle intuizioni di Laura Bertelè e Françoise Mézières. Abbiamo raggiunto ottimi risultati con DINAMICA7, MIOMETRIA e soprattutto con SALVATORE MOLINA CALCIATORE. In questo caso è stata utilizzata la miometria per evidenziare strumentalmente come Molina, nell’eseguire tre contrazioni consecutive, contraeva il temporale e, con analoga frequenza, il muscolo estensore lungo delle dita ubicato nella loggia esterna della gamba.
Il nostro obiettivo più ambizioso è quello di riuscire a valutare con le nostre invenzioni l’elasticità dei muscoli, con lo scopo di impostare sistemi di allenamento rivolti in particolare a giovani e giovanissimi atleti, tenendo conto delle differenti caratteristiche di ogni ragazzo. Il libro di Laura Bertelè BASTA SAPER VEDERE, scaricabile gratuitamente, tratta di questo argomento. Nel libro si fa riferimento a un calciatore che è facilmente intuibile essere Ronaldo dell’Inter, a cui la dottoressa Bertelè aveva paventato il pericolo che potesse subire infortuni muscolari causati soltanto dai propri muscoli, cosa puntualmente avvenuta. Lo stesso pericolo l’aveva segnalato a un giornalista della Gazzetta dello Sport per DYBALA.
Il sogno si sta avverando e il LETTINO MIOMETRICO ci darà la possibilità di ottenere staticamente una valutazione della qualità elastica dei muscoli delle gambe.
Il lettino ha un portale con due vasche, una superiore e una inferiore, che supportano due attuatori lineari su cui sono applicate due sonde ecografiche complete dei sensori di pressione. La prima prova a atleta supino e rilassato viene espletata facendo scendere l’attuatore superiore sul quadricipite sino a raggiungere la pressione impostata (massimo 5kg); poi si ha l’immediata inversione della corsa dell’attuatore sino a tornare al punto di partenza. Il tempo di movimento dell’attuatore è costante; pertanto, più è breve nella discesa, più si ha un’indicazione di muscolo rigido, mentre per quanto riguarda l’elasticità è importante il ritorno che, più il muscolo è elastico, più rimane in contatto con la sonda ecografica. La registrazione dei dati forniti dalle sonde ecografiche con le nove curve di deformazione muscolare ci danno ulteriori importanti informazioni utilizzando il primo e il terzo brevetto.
Analoga prova viene fatta sull’atleta prono relativamente ai flessori del ginocchio.
Ci sono altri due tipi di prove. La prima per il quadricipite che prevede l’abbassamento della sonda superiore e l’innalzamento di quella inferiore sino ad arrivare a contatto con la gamba, sopra e sotto, senza esercitare pressioni. A questo punto le sonde vengono bloccate e si richiede all’atleta di contrarre il quadricipite con la forza massima che è in grado di esercitare: attraverso una sola contrazione del muscolo, oppure con tre contrazioni rapide e successive. In queste prove il dato più significativo è la forza massima esercitata sul pressore della sonda superiore ma è importante anche quello che registra il sensore inferiore perché secondo Bertelè il flessore non deve contrarsi per rispettare il corretto funzionamento fra muscoli agonisti e antagonisti interessati. Anche in questo caso oltre alle evidenze significative delle curve di pressione ci sono tutte le valutazioni delle curve di deformazione.
La seconda prova di massima contrazione riguarda il flessore ed è sempre fatta ad atleta prono a cui viene chiesto di portare in flessione verticale la gamba interessata; attraverso un collegamento con una cordina di acciaio regolabile, la gamba, con un attuatore lineare, è collegata a una cella di carico. L’atleta deve contrarre la gamba e viene registrata la curva di pressione della cella di carico evidenziando il valore massimo raggiunto. Anche durante la contrazione dei flessori vengono registrati tutti i dati pressori e di deformazione dalle sonde superiore e inferiore così da avere un numero molto importante di dati oggetto di ulteriore valutazione.
Analogo scopo ha il QUARTO BREVETTO, ma con un approccio dinamico.
Quale prima applicazione pratica del brevetto si è scelto il calcio e riguarda l’utilizzo di segnali elettromiografici per misurare l’attività muscolare delle gambe di un atleta che colpisce un pallone da calcio per eseguire un tiro. Si prevede l’impiego di sensori elettromiografici opportunamente disposti sul corpo dell’atleta, secondo protocolli stabiliti da Laura Betelè, in base al tipo di tiro da effettuare; vengono poi elaborati i dati relativi alle contrazioni dei muscoli scelti, in particolare i muscoli agonisti ed antagonisti attivati simultaneamente durante l’esecuzione del tiro.
Sono stati previsti strumenti atti a fornire informazioni sulla velocità del pallone e/o sul tempo che il pallone impiega per compiere il tragitto dal punto di tiro alla porta. Questi dati, diversi per ogni tipo di tiro e per ciascun atleta in prova; tali dati consentono di valutare, oltre la capacità di calciare nel modo migliore, anche come correggere e migliorare i muscoli interessati dal gesto atletico.
Si può, ad esempio, fare eseguire e anche ripetere più volte a ogni atleta il tiro da una posizione fissa con il pallone, che deve superare la barriera posta a nove metri ed entrare in porta nel tempo minore possibile e preferibilmente il più vicino all’incrocio dei pali.
Viene inoltre installata una telecamera dietro l’atleta che esegue il tiro, in modo da poter analizzare come l’atleta colpisce il pallone, se lo colpisce di esterno o interno piede e se si inclina. Un sensore inerziale applicato al corpo dell’atleta consente di avere ulteriori dati sull’inclinazione del busto dell’atleta.
Una volta scelto il “muscolo principale” (che nel tiro a giro è il quadricipite della gamba che tira) vengono fatti i rapporti fra il valore elettromiografico del quadricipite e quelli di ognuno degli altri muscoli; nel caso specifico il rapporto più significativo è fra il quadricipite e i flessori del ginocchio.
Per ogni tipo di tiro e in particolare per quello preso come esempio occorre valutare situazioni particolari che vengono evidenziate dai filmati presi con la telecamera posta alle spalle del tiratore e anche dalla verifica dei sensori inerziali, perché possono modificare il gesto atletico e la relativa valutazione delle sole forze muscolari.
FONDAMENTALE È LA DEFINIZIONE DEI PROTOCOLLI RELATIVI AL POSIZIONAMENTO DEI SENSORI ELETTROMIOGRAFICI PER OGNI TIPO DI TIRO E LA CAPACITÀ DI VALUTARE I RAPPORTI FRA IL MUSCOLO PRINCIPALE E GLI ALTRI MUSCOLI PERCHÉ PRESUPPONGONO UNA NOTEVOLE CONOSCENZA DEL SISTEMA MUSCOLO SCHELETRICO.
NON INTERESSANO I VALORI ASSOLUTI MA SOLTANTO I LORO RAPPORTI.
In questo campo diventa fondamentale la quarantennale esperienza di Laura Bertelè, coautrice di questo brevetto. Proprio nell’esempio scelto del tiro a giro, secondo Laura Bertelè il potenziamento eccessivo dei flessori del ginocchio, effettuato dalla maggior parte dei preparatori atletici nel calcio e indipendentemente dalle caratteristiche fisiche del singolo atleta, porta a squilibri muscolari. Nel tiro a giro, il quadricipite è chiamato a rilasciare nel momento dell’impatto con il pallone la maggior forza, ma i flessori rischiano, se troppo potenziati, di intervenire e fare da freno invece di lasciarsi allungare, alterando la precisione del tiro. È facile quindi ipotizzare e poi verificare quanto sia importante per i calciatori del tiro a giro avere cosce meno voluminose e muscoli armonici e equilibrati.
La valutazione dei dati finali, oltre alla diagnosi, consentirà di stabilire come intervenire sull’atleta secondo il metodo Bertelè di rieducazione posturale, per riequilibrare il sistema muscolare, in particolare allungando i muscoli più contratti, attivando quelli ipotonici e rigidi e riattivando i sistemi di controllo propriocettivi.
Per ogni tipo di tiro verranno archiviati i risultati, completi delle osservazioni al contorno, con una classifica fatta in ordine del minor tempo di percorrenza di ogni tiro dal punto di battuta alla porta. Questa classifica, previo consenso dell’atleta, sarà resa pubblica in internet e potrà anche essere stabilito un premio per chi riuscirà a migliorare la performance di ogni tipo di tiro.
ANCORA DA FARE
Saper vedere è un’arte e nel metodo Bertelè risulta fondamentale l’esame obiettivo; viene fatto prima e dopo ogni trattamento. Il terapista è chiamato a fare la lettura delle variazioni ed anche ad eseguire fotografie da conservare in cartella. La tecnologia offre strumenti nuovi che potrebbero darci la possibilità di rendere oggettive queste analisi, paragonando con grandissima precisione la morfologia del corpo, avere a disposizione dati numerici per quantificare le variazioni e il vantaggio di poterli archiviare elettronicamente. Abbiamo analizzato diversi tipi di scanner ma tutti richiedono un tempo troppo lungo per avere una scansione 3D dell’intero corpo. Il problema si può risolvere come sistema fotografico ma la soluzione ideale per noi richiede un numero di telecamere molto alto (50-60) e costi eccessivi. Ci siamo illusi di averla trovata col sistema fotografico a luce strutturata, ma poi ci è stato detto che ha dei limiti dimensionali (50×60 cm) non sufficienti per un “total body”.
Preghiamo chiunque sia a conoscenza dell’esistenza di un sistema che possa andar bene per il nostro scopo di mettersi in contatto con noi (carloapostolo@fondazioneapostolo.it – tel. 335-5489203).
ELENCO DEPOSITO BREVETTI
L’obiettivo perseguito è sempre stato l’invenzione di nuovi strumenti che rendessero possibile una valutazione dell’elasticità dei muscoli.
PRIMO BREVETTO
Tutto è iniziato nel 2013 con la domanda di deposito italiana AQ2013A000003 poi convertita con deposito internazionale WO2014IB58966 dal titolo “METHOD AND DEVICE FOR ESTIMATION OF THE ELASTIC PROPERTIES OF TISSUES, PARTICULARY MUSCLE TISSUES” a nome di Apostolo Carlo, Bertelè Laura, Pedrizzetti Gianni e Tonti Gianni.
SECONDO BREVETTO
Nel 2016 è stata depositata la domanda da Apostolo Carlo e Busato Antonio di brevetto nr 102016000099938 dal titolo “DISPOSITIVO PER L’ANALISI SIMULTANEA DEI MUSCOLI MASSETERI IN RELAZIONE A TUTTI GLI ASPETTI LEGATI ALL’OCCLUSIONE E RELATIVO METODO DI ANALISI UTILIZZANTE TALE DISPOSITIVO”.
TERZO BREVETTO
Nel 2017 è stata depositata la domanda di un altro brevetto nr 102017000100816 che poi, in sede di deposito internazionale, è stata perfezionata con un’aggiunta a nome di Apostolo Carlo, Apostolo Giovanni, Balconi Giuseppe, Veneziani Alessandro con il titolo “SONDA ECOGRAFICA CON SENSORE DI PRESSIONE PERFEZIONATO”.
QUARTO BREVETTO
Il 11/02/2019 da Apostolo Carlo e Bertelè Laura è stata depositata la domanda di brevetto nr 102019000001903 dal titolo “APPARATO PER L’ANALISI DEL MOVIMENTO ATLETICO”.
QUINTO BREVETTO
Il 03/04/2019 da Apostolo Carlo, Apostolo Giovanni e Bertelè Laura è stata depositata la domanda di brevetto nr 102019000004976 dal titolo: “APPARATO MIOMETRICO”.
RISULTATI
DYBALA
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SALVATORE MOLINA – CALCIATORE
Il recupero del calciatore professionista Salvatore Molina dopo 7 mesi di cure con il Metodo Bertelè. CLICCA QUI
MIOMETRIA
misura contemporanea di due muscoli scheletrici, anche molto lontani tra loro, con simultaneo controllo della pressione esercitata sulla sonda. CLICCA QUI
DINAMICA 7
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